Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

mercoledì 31 ottobre 2012

Ecco i nuovi treni !

Dire che eravamo emozionati è poco.
Dopo anni di lavoro, battaglie, confronti e momenti di sconcerto (tanti), ieri finalmente abbiamo potuto vedere con i nostri occhi quello che certamente rappresenterà la svolta epocale del servizio ferroviario regionale: i nuovi treni Civity realizzati da CAF !
Unitamente ai colleghi del Comitato Pendolari spontaneo FVG, abbiamo accolto con molto piacere l’invito dell’Assessore Regionale ai Trasporti Riccardo Riccardi, per andare a visitare a Monte San Savino nelle vicinanze di Arezzo, la stazione dove si trovano, per gli ultimi test di omologazione, i nuovi treni acquistati dalla Regione FVG.
Un imponente investimento di oltre 50 milioni di euro, che permetterà all’inizio del 2013 di disporre di 8 nuovi elettrotreni modulari da quasi 300 posti, ognuno composto da cinque vetture comprese le due di guida, che andranno a sostituire i vecchi e obsoleti "Ale 801"
La Regione sta mantenendo fede alla promessa fatta agli utenti del trasporto pubblico locale del Friuli Venezia Giulia, con portando a termine l’ammodernamento della flotta rotabile; un impegno finanziario importante per un Paese che, nel suo complesso, non si è mai molto impegnato in campo ferroviario.
La nostra regione è una delle poche Amministrazioni in Italia che ha investito così tanto sulla ferrovia, assieme ad altre realtà locali virtuose come l'Alto Adige, il Veneto e la Sardegna, che hanno realizzato o hanno in corso investimenti per il trasporto pubblico locale su rotaia analoghi a quelli del Friuli Venezia Giulia.
I nuovi “Civity” realizzati dalla azienda spagnola CAF, leader mondiale nella costruzione di treni regionali e suburbani, sono caratterizzati da una lunghezza di 91,6 metri e 297 posti a sedere. Si tratta di una nuova piattaforma di rotabili appositamente sviluppata dalla CAF per il trasporto in Europa, che si caratterizza per il ridotto impatto ambientale e per la modularità e flessibilità della configurazione, che consente un adeguamento del numero di vetture intermedie in funzione delle singole esigenze dei clienti.
L’ampia gamma di treni Civity rappresenta una risposta alla sfida che impone la creazione di sistemi di trasporto pubblico sostenibile, che rispettano l’ambiente Altro obiettivo di tutta la tecnologia e la progettazione del Civity è il risparmio energetico.
Il progetto aerodinamico, la riduzione del peso grazie all’utilizzo di carrelli condivisi, l’efficiente sistema di frenatura, l’ottimizzazione del numero di sedili per unità, gli ausili alla guida e l’impiego di materiali più leggeri e resistenti consistono nei fattori chiave per ridurre i consumi energetici.
I Civity, oltre ad avere un interior design innovativo, concepito per garantire lo spostamento sicuro dei passeggeri all’interno del treno, con vetture attrezzate per persone a mobilità ridotta (una vera e propria vittoria di civiltà!), Civity dispone di avanzati sistemi informativi, con schermi tipo LED e TFTs affinché il viaggiatore sia sempre informato con precisione in merito alle stazioni successive e ai tempi di percorrenza, ed offre, inoltre, la possibilità di utilizzare il servizio Wifi in tutto il treno.
Le carrozze sono dotate di aria condizionata, videsorveglianza e spazi disponibili per biciclette e carrozzine. Sono in grado di sviluppare una velocità massima di 160 chilometri/ora.
I moduli "Civity" sono colorati con una livrea bianca, rossa e blu dedicata al Friuli Venezia Giulia.
L’ammodernamento del parco rotabile regionale attende ora solo l’entrata in esercizio dei quattro treni 'Vivalto' che Trenitalia dovrebbe attivare come promesso con l’inizio di novembre.
Da segnalare inoltre che grazie ad alcuni ribassi d'asta e ai fondi FAS, la Regione entro la fine di novembre, delibererà l'impegno per l’acquisto di ulteriori 2+2 treni 'Civity', per circa 26/28 milioni di euro, da utilizzare nei prossimi anni sulla linea ferroviaria Udine-Villaco, andando in tal modo a proseguire e rendere permanente il progetto Ue di collegamento su ferro Micotra tra Friuli Venezia Giulia e Carinzia, che in via sperimentale è stato avviato lo scorso mese di giugno.
Che dire, una gran bella giornata per noi e per tutti i pendolari e utenti del Friuli Venezia Giulia.
Nei prossimi giorni pubblicheremo un dettagliato reportage fotografico della giornata con tutti i dettagli dei nuovi treni.

lunedì 29 ottobre 2012

Una Staffetta per salvare la Gemona-Sacile

Dal 3 novembre portando lo striscione “Treni-taglia ridacci il nostro treno!” percorreremo con una staffetta tutte le stazioni della linea ferroviaria Gemona-Sacile, recentemente chiusa con un pretesto dal gruppo Ferrovie dello Stato.
Partirà da Gemona, sabato 3 novembre la campagna di sensibilizzazione lanciata dal neo costituito Comitato Gemona-Sacile, per chiedere il trasferimento della proprietà della ferrovia dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti alla Regione FVG, affinché possa gestirla direttamente e rilanciarla dopo anni di gestione improduttiva da parte di FS, al fine dello sviluppo del nostro Territorio, nell’ottica di un potenziamento del servizio ai pendolari, del turismo sostenibile e del trasporto delle merci intermodale.
Il Comitato Gemona-Sacile, costituitosi spontaneamente grazie all’unione di tutte le anime del Movimento dei Pendolari regionali e di alcuni gruppi di utenti e Cittadini della Pedemontana, lancerà l’iniziativa il prossimo sabato 3 novembre alle 10.30 a Gemona (Palazzo Boton), durante un incontro aperto al pubblico e alla stampa, al quale sono stati invitati tutti gli esponenti della politica regionale: dai parlamentari FVG, al Governatore Renzo Tondo, all’Assessore Regionale ai Trasporti Riccardo Riccardi, agli esponenti delle due Province di Udine e Pordenone, all’europarlamentare, nonché candidata Presidente alle prossime elezioni regionali Debora Serracchiani. All’incontro saranno presenti tutti i Sindaci dei Comuni interessati dalla linea, tutti uniti per chiederne la riapertura e il suo rilancio, in un’ottica di sviluppo socio-sostenibile, nonché tutti gli esponenti del Coordinamento dei Comitati Pendolari regionali, rappresentati da un testimonial d’eccezione, ovvero dal dott. Romano Vecchiet, direttore della Biblioteca Civica Joppi di Udine, noto ed autorevole conoscitore di ferrovie.
Da Gemona del Friuli a Sacile, idealmente tutti uniti per chiedere un’unica cosa: “Treni-taglia ridacci il nostro treno!” E’ questo lo slogan dello striscione che percorrerà tutti gli 81 km della linea, facendo tappa in tutte le sedi municipali dove verrà esposto. La “staffetta” partirà sabato 3 novembre da Gemona e dopo 18 tappe e 34 giorni di viaggio, raggiungerà Sacile il 7 dicembre.
Lo striscione, come detto, verrà esposto in ogni sede municipale in base al seguente cronoprogramma: Gemona del Friuli 3 novembre, Osoppo 5 novembre, Majano 7 novembre, Forgaria nel Friuli 9 novembre, Vito d’Asio 12 novembre, Pinzano 14 novembre, Castelnuovo del Friuli 16 novembre, Travesio 19 novembre, Sequals 21 novembre, Meduno 23 novembre, Cavasso Nuovo 25 novembre, Fanna 26 novembre, Maniago 28 novembre, Monterale Valcellina 30 novembre, Aviano 3 dicembre, Budoia-Polcenigo 5 dicembre, Sacile 7 dicembre.
L’appuntamento è quindi per sabato 3 novembre alle ore 10.30 a Gemona del Friuli (sede municipale di Palazzo Boton), dove tutti gli utenti e Cittadini sono invitati a partecipare attivamente.
Solo con una massiccia partecipazione popolare si potrà vincere questa battaglia, facendo capire ai nostri governanti quanto importante sia la nostra ferrovia, la quale non rappresenta un mero costo economico, ma un servizio pubblico essenziale!
Per questo vi chiediamo di partecipare, di portare le vostre famiglie, i vostri amici, dedicando 1 ora del vostro tempo libero per una battaglia civile che interessa tutto il nostro Territorio.
Noi ci crediamo !

martedì 23 ottobre 2012

Treni straordinari per Festa della Zucca di Venzone

In occasione della 22.ma edizione della "Festa della Zucca" di Venzone, in programma sabato 27 e domenica 28 ottobre, sono stati confermati da Regione FVG e Trenitalia FVG alcuni servizi ferroviari aggiuntivi lungo la linea Udine-Carnia.
Servizi di treni straordinari, diventati ormai una virtuosità per le manifestazioni d'eccellenza che coinvolgono grandi masse di pubblico, come appunto la Festa della Zucca, la Barcolana, Friuli Doc e Pordenone Legge.
Nella giornata di sabato 27 ottobre sono stati inseriti due nuovi treni sulla linea Udine-Carnia, con partenze dalla stazione del capoluogo friulano alle ore 18.24 e 19.10, ed arrivo a Venzone, rispettivamente, alle ore 18.59 e 19.46. Da Venzone, invece, verso Udine sono state programmate due nuove partenze alle ore 19.23 (arrivo ad Udine ore 19.51) ed alle ore 22.55 (arrivo ad Udine ore 23.30). Inoltre, il treno regionale Tarvisio-Trieste delle 19.11 effettua una fermata straordinaria a Venzone alle 19.51.
Domenica 29 ottobre, dal capoluogo friulano verso Venzone (linea Udine-Carnia) partiranno tre treni straordinari alle ore 14.00, 16.15 e 19.10, con fermate a Venzone alle 14.36, 16.51 e 19.46, e tre convogli da Carnia verso Udine, con fermate a Venzone alle 15.08 (arrivo ad Udine 15.45), alle 17.58 (Udine 18.35) e 20.33 (Udine 21.10), mentre il Tarvisio-Trieste delle 18.49 effettuerà alle ore 19.29 una fermata straordinaria a Venzone.
Ricordiamo che sia sabato, che domenica saranno in servizio anche i treni Mi.Co.Tra gestiti da FUC e OBB (partenza da Udine alle ore 7.00 e alle ore 17.15 e arrivo a Venzone rispettivamente alle 7.29 e alle ore 17.44). Rientri da Venzone alle ore 11.02 (arrivo a Udine ore 11.30) e alle ore 20.53 (arrivo a Udine alle ore 21.20).
Gli amici della vicina Cariniza potranno in tutta sicurezza, e senza fare alcuna fastidiosa coda, servirsi del Mi.Co.Tra in partenza da Villach alle ore 9.40 con arrivo a Venzone alle ore 11.03. Il rientro sarà assicurato dalla corsa pomeridiana delle ore 17.44 da Venzone con rientro a Villach previsto per le ore 19.10.
Buona Festa della Zucca !

domenica 21 ottobre 2012

San Giovanni al Natisone: la storia si ripete. Biglietteria e servizi wc fuori servizio

Non è certamente una novità che Trenitalia sia sinonimo di disservizio … e l’azienda non fa nulla per rimediare a questa pessima nomea.
Il caso riguarda la vergognosa situazione in cui versa la stazione di San Giovanni al Natisone, ove la biglietteria self service risulta fuori uso, la sala d’aspetto e i servizi wc sono chiusi.
La questione è salita all’onore delle cronache grazie alla protesta di alcuni pendolari, lavoratori e studenti, che esasperati dalla situazione di disservizio, hanno deciso di prendere carta e penna e di scrivere al Sindaco di San Giovanni al Natisone, il quale si è subito attivato sollecitando RFI spa e la Regione FVG ad assumere le necessarie determinazione per risolvere i disagi dei pendolari.
Come emerge dalla protesta dei pendolari di San Giovanni si tratta di questioni note e arcinote in ordine alle piccole stazioni remotizzate: purtroppo le stazioni un tempo garantivano determinati servizi, quali la possibilità di acquisto del biglietto, una sala d’attesa decorosa e dei servizi igienici agibili; ora invece come nel caso di San Giovanni, i pendolari sono costretti ad attendere l’arrivo del treno in piedi, i bagni sono inagibili o chiusi e persino la possibilità di acquistare il titolo di viaggio è preclusa, visto che le nuove biglietterie Fast Ticket non danno la possibilità di acquistare i biglietti per contanti, ma esclusivamente con bancomat o carta di credito.
Il disservizio in questione è particolarmente sentito dai ragazzi, i quali non tutti dispongono di un bancomat personale o tantomeno di una carta di credito … a volte Trenitalia è più avanti rispetto alla realtà!
La giustificazione addotta da Trenitalia è che le nuove biglietterie Fast Ticket verranno abilitate alla vendita dei titoli di viaggio per contanti solo in quei luoghi ritenuti "sicuri" e non a rischio di vandalizzazioni … negli altri funzioneranno invece solo con la modalità pagamento con bancomat o carta di credito.
Ognuno si faccia la propria opinione !

Di seguito indichiamo il link relativo all'articolo pubblicato dal Messaggero Veneto in data 14.10.2012

venerdì 19 ottobre 2012

Gemona-Sacile: è nato il Comitato per la difesa della linea

Il 12 ottobre 2012 a Majano, è nato il comitato in difesa della linea ferroviaria Gemona-Sacile, che RFI, a seguito di una frana a luglio presso Meduno, non vuole più riaprire.
Il comitato è stato costituito, per ora in forma spontanea, con l'intento di tutelare, valorizzare e rilanciare la ferrovia pedemontana, per la quale non vi è mai stato un interesse da parte del gruppo FS; nel corso dei decenni, anzi, gli orari sono stati concepiti per un non utilizzo della linea, spostando di conseguenza i passeggeri sul trasporto via gomma.
Il comitato, presieduto da Massimiliano Verdini, dai referenti dei comitati pendolari Alto Friuli, spontaneo pendolari FVG e da utenti della linea ferroviaria, godono altresì di un importante testimonial, il dottor Romano Vecchiet, direttore della biblioteca civica “Vincenzo Joppi" di Udine e noto appassionato e storico delle ferrovie del Friuli Venezia Giulia.
Il Comitato porrà in essere tutte le azioni per influire sul mondo politico, organi di stampa e opinione pubblica per ottenere dal Ministero delle Infrastrutture la cessione della linea al fine di poterle riconsegnare il ruolo di cerniera tra la Pontebbana e la linea Venezia-Trieste, tra la provincia di Udine e Pordenone.

Il Comitato Gemona - Sacile dispone di una pagina dedicata su facebook

Oggi incontro a Roma tra Regione FVG e FS.

E’ fissato per oggi l’atteso incontro tra l’Assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Riccardo Riccardi e l’AD di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti.
Un incontro che si preannuncia movimentato, visto che all’odg ci sono vari argomenti, su tutti la questione degli aumenti tariffari imposti da RFI Spa per l’utilizzo dei raccordi ferroviari e la problematica della chiusura della linea Gemona-Sacile.
La Regione FVG non ha condiviso infatti le nuove regole imposte da RFI Spa (Rete Ferroviaria Italiana) per garantire l'allacciamento dei raccordi ferroviari agli scali del Fvg e si schierata nettamente dalla parte delle aziende, che contestano i criteri che FS ha imposto unilateralmente.
L’intenzione delle Ferrovie è quella di aumentare i canoni di allaccio (obbligando tutti i raccordati a fare pure manutenzione sui tratti delle Fs) che salirebbero fino a 150-170 mila euro l’anno pur essendo tratti ferroviari realizzati con soldi pubblici.
Sulla questione è scoppiata la rivolta dopo l’annuncio dell’aumento dei canoni ma anche dopo le lettere che intimavano la dismissione del tratto ferroviario che porta alla zona di Schiavetti-Brancolo e la chiusura di un raccordo nel pordenonese. L'assessore Riccardi spiegherà all'AD del gruppo FS Mauro Moretti la situazione di «forte criticità determinata da un aumento eccessivo ed ingiustificato dei canoni di servizio per la gestione dei raccordi ferroviari localizzati nelle aree produttive del Fvg e per il loro allacciamento alla rete nazionale».
Il confronto, fissato per oggi a Roma presso la sede di FS, dovrà chiarire i programmi di RFI che sembra voler scoraggiare la liberalizzazione nel settore merci. Come ha ricordato lo stesso Riccardi, gli utilizzatori dei raccordi ferrovieri (Consorzi industriali, Interporti, grandi imprese che movimentano merci su binario) sono impegnati in un duro confronto con Rfi, che ha prospettato aumenti anche del 50 per cento dei canoni, in sede di rinnovo dei contratti, previsto entro il prossimo 8 dicembre. Secondo Riccardi, infatti, eventuali adeguamenti non possono essere arbitrari, ma devono essere vincolati ai costi effettivamente sostenuti da Rfi. E nel calcolo non si può dimenticare che i raccordi industriali non sono di proprietà di Rfi e spesso sono stati realizzati con cospicui investimenti pubblici regionali.
La riunione servirà anche per fare il punto sulla questione della chiusura della linea Gemona-Sacile. Attendiamo fiduciosi sviluppi positivi.

martedì 16 ottobre 2012

Tavolo di Lavoro 08.10.2012: verbale dell'incontro

Data: 8 ottobre 2012
Sede: Palazzo della Regione FVG di Udine
Ora inizio incontro: 18.15
Ora fine incontro: 21.00
Sono presenti rispettivamente:
·        Regione FVG: Assessore regionale alle infrastrutture Riccardo Riccardi
·        Trenitalia Spa l’ing. Maria Giaconia, responsabile della direzione regionale FVG e del Veneto
·         RFI Spa: l’ing. Esposito
·        Comitato Pendolari Alto Friuli: Giorgio Picco e Andrea Palese
·        Comitato Spontaneo Pendolari FVG: Marco Chiandoni, Simone Sesta, Alessandro Agostino, Enrico Bianchet, Massimiliano Verdini
·        Gruppo spontaneo utenti linea Gemona-Sacile: Laura Magris e Rudi Borghese
OdG: come di seguito specificato

Sono stati affrontati numerosi argomenti, posti all’OdG., iniziati da un’analisi dei dati dell’andamento del servizio da parte della direttrice regionale di Trenitalia ing. Maria Giaconia.
1).- Analisi andamento del servizio
I dati rilevano che la puntualità tra gennaio e agosto 2012 è stata del 93.10%, mentre nel mese di settembre essa è scesa al 91,46%, a causa di 4 giornate particolari: 4 settembre 2012 svio di un treno della Cargo; 7 settembre 2012 black out alla stazione di Venezia Santa Lucia; 10 settembre guasti alla rete imputabili a RFI; 26 settembre 2012 un materiale ha chiesto riserva. Secondo l’analisi dell’ing. Giaconia in Friuli Venezia Giulia non esistono treni “malati” costanti, salvo il regionale 2838, di cui sono consapevoli essere un problema. Nel particolare la Direzione Regionale di Trenitalia si sta concentrando sui ritardi di 5-7’. Da una loro analisi pare che alcuni agenti perdano, in buona sostanza, dei minuti in fase di sosta e ripartenza e questo problema, sostiene la Giaconia va risolto con maggiore formazione dedicata al personale.
Nel mese di settembre le cause di ritardo dovute a fattori non controllabili (es.: l’incendio in costiera) sono pari al 19%, mentre tra gennaio e agosto sono state pari al 27%.
Per quanto riguarda il numero di soppressioni, il periodo di gennaio marzo, è stato catastrofico, mentre da aprile 2012 il numero di cancellazioni è calato rispetto al 2011. La causa delle cancellazioni è dovuto principalmente al materiale ALE 801 (che sarà sostituito a breve da materiale Vivalto e dagli 8 elettrotreni CAF acquistati dalla Regione, in consegna tra gennaio e aprile 2013).
L’analisi dei guasti al materiale rotabile in servizio in FVG ha dimostrato che nel periodo gennaio-febbraio 2012 le ALe 801 hanno avuto un peso del 35% mentre a settembre questo valore è cresciuto al 50%, segno che queste macchine stanno cedendo definitivamente. Per ovviare a questo problema Trenitalia ha deciso di manutenere il materiale anche il sabato e si cerca di contrattare per mantenere aperte le officine anche alla domenica.
Andrea Palese e Simone Sesta hanno commentato che questi dati non riflettono il percepito del viaggiatore: una persona che subisce una cancellazione e aspetta un’ora e mezza il treno successivo certamente subisce un danno e un ritardo effettivo che non vengono quantificati da nessuna rilevazione; inoltre calcolare il tasso di puntualità sui treni circolanti è un’ovvietà, ma dal totale dei treni pagati dalla regione non si tiene conto di circa 1500 soppressioni che hanno un loro peso nel calcolo statistico sull’indice di puntualità.
L’ing. Giaconia ha risposto con asprezza a queste osservazioni confermando inoltre che l’ultima analisi di customer satisfaction ha dato un buon esito, ma Marco Chiandoni ha provveduto subito a chiarire che bisogna analizzare chi sono gli intervistati.
I rappresentanti dei Pendolari hanno opposto il loro disappunto in ordine a questa valutazione basata su un’analisi di customer satisfaction commissionata da Trenitalia e non da un terzo soggetto super partes. Simone Sesta ha sottolineato che sotto il profilo pratico è evidente che una persona intervistata - che ha viaggiato una sola volta e tutto è filato liscio - darà tutto un’altra impressione rispetto ad un viaggiatore abituale che subisce quotidianamente disservizi e ritardi.
Per i Comitati questi dati si lasciano interpretare e sono fini solo a se stessi. In considerazione del fatto che Trenitalia ha illustrato i dati andamentali del servizio con la proiezione di alcune slide, i Comitati hanno richiesto di disporre di tali dati almeno il giorno prima dell'incontro del Tavolo di Lavoro per poterli valutare e confrontarli con quelli in loro possesso.

2).- Chiarimenti su notizie apparse a mezzo stampa
L’incontro è proseguito con un chiarimento da parte di Andrea Palese sulle notizie fornite dalla stampa in merito a disservizi occorsi recentemente tra Pordenone e Venezia. Il rappresentante dei Pendolari ha confermato che i Comitati si dissociano da ogni comunicazione effettuata a mezzo stampa che rechi notizie non corrette o parziali, come quelle apparse sul Messaggero Veneto in data 02.10.2012 dal titolo “Utenti sul piede di guerra, salta il confronto con la Regione”.
L’articolo in questione senza citare nessuna fonte evidenziava un lungo virgolettato di 4 colonne e recava un titolo che maliziosamente faceva intendere uno scontro con la Regione. A tal fine il rappresentante dei pendolari ha chiarito che i Comitati si dissociano da ogni notizia giornalistica che non riporti fedelmente le fonti, in quanto è facile che l’opinione pubblica possa mal interpretare una dichiarazione di un singolo e anonimo utente o presunto tale, riferendola altresì ai Comitati organizzati.

3).- Nuovo materiale rotabile
Andrea Palese ha interrogato l’ing. Giaconia sull’arrivo del materiale rotabile promesso da Trenitalia per il FVG, la cui consegna è stata già posticipata di quasi un anno rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio.
L’ing. Giaconia ha risposto che i Vivalto saranno consegnati entro la fine di ottobre-inizi di novembre, e saranno 4 con composizione di 5 vetture (per la verità l’ing. Giaconia ha riferito che le composizioni saranno di quattro vetture) (così ha confermato il dottor Volponi dell’ufficio tpl della Regione); i nuovi Vivalto sostituiranno alcune carrozze media distanza.
A tal fine i rappresentanti dei Pendolari hanno richiesto chiarimenti in ordine a tale dichiarazione dell’ing. Giaconia, atteso che sino ad oggi si è parlato dell’arrivo dei Vivalto non in sostituzione delle carrozze di media distanza, ma in aggiunta al materiale rotabile già presente in FVG; nella riunione del 07.12.2011 del Tavolo di Lavoro, Trenitalia ha diffuso un report nel quale alla slide n° 16 si evince a chiare lettere che i Vivalto sostituiranno le composizioni ALe 801/940 (dirette a Venezia) e non le carrozze media distanza.
A parere dei rappresentanti dei pendolari sembra alquanto imprecisa la dichiarazione della responsabile di Trenitalia che ora sostiene che le nuove composizioni andranno a sostituire esclusivamente le vetture adibite alla media percorrenza.

4).- Informazione a bordo treno e in stazione
Si è poi parlato di comunicazione a bordo treno e in stazione e di un problema segnalato da un pendolare del regionale 6020 (Trieste – Udine).
Andrea Palese ha evidenziato l’insufficienza dello standard qualitativo del servizio informativo. Ogni miglioramento al servizio è stato dato non dall’organizzazione aziendale di Trenitalia, ma dalla buona volontà dei singoli capitreno. Secondo Palese effettuare un annuncio a bordo treno o in stazione rientra tra le mansioni ordinarie dei capotreni – capistazione e non è certo una condotta che richieda competenze specifiche.
L’ing. Giaconia dopo un duro confronto ha ribadito che si tratta di un problema determinato dalla mancanza di adeguata formazione del personale e che l’azienda sta operando in tal senso per risolverlo. Palese si è dichiarato insoddisfatto della risposta data.
Anche Marco Chiandoni ha espresso un giudizio insufficiente sulla comunicazione a bordo treno e, supportato da Simone Sesta, ha chiesto che vengano sospese le comunicazioni automatizzate relative ai controlli a bordo (ad esempio, quelle in cui si chiede di verificare di essere in possesso di regolare biglietto) che disturbano frequentemente il viaggio e offendono anche i passeggeri della nostra regione, che sono decisamente meno “portoghesi” di altre.
E’ stato sottolineato che la comunicazione deve essere pensata per essere funzionale ai viaggiatori, quindi deve essere chiara, pratica e attenta soprattutto in situazioni dove il viaggiatore si sente spaesato (es. non ho il treno al binario e l’altoparlante mi comunica che il treno è in partenza da quel binario) e allorquando si verificano effettivamente disservizi. E’ stato rilevato che il sistema OBoE a bordo treno non è funzionante su tutti i convogli e che quindi tutto dipende dalla buona volontà del capotreno, che sarebbe opportuno capisse l’importanza di comunicare direttamente con i passeggeri.
I rappresentanti dei Pendolari hanno denunciato altresì la scandalosa NON segnalazione sui tele indicatori, eccetto la stazione di Udine, della destinazione finale del treno Udine – Villach cogestito da Ferrovie Udine Cividale e Ferrovie Austriache ÖBB.

5).- Segnalazione utilizzo materiale diesel e conseguente ritardo del R. 6020
Si è infine segnalato il caso del treno 6020 che veniva effettuato col materiale 2841 in arrivo da Udine alle 7.48, mentre da un mese a questa parte è effettuato con materiale diesel e sono stati registrati ritardi da 5 a 30 minuti. La risposta dell’ing. Giaconia è stata che il “giro del materiale” è disposto da Roma ed eventuali “disturbi” nella circolazione possono essere rilevati solo dopo qualche tempo: l’auspicio è che la situazione torni ad essere normalizzata utilizzando il 2841 per il servizio.

6).- Problema dell’integrazione Trenitalia-Saf lungo la linea Udine-Tarvisio
Andrea Palese ha sottolineato la mancanza di un vero e proprio coordinamento tra il vettore su ferro e quello su gomma lungo la Udine-Tarvisio. Tutto ciò determina spesso disservizio all’utenza, specie ai viaggiatori con destinazione stazioni a nord di Carnia, visto che a fronte dei ritardi dei treni il servizio su gomma integrativo SAF non attende le coincidenze e di fatto lascia appiedati i viaggiatori.
La questione è stato oggetto anche di un incontro nel luglio scorso, peraltro senza esiti positivi, tra Comitato Pendolari Alto Friuli, Provincia di Udine (Ente concedente il servizio TPL su gomma), SAF e Trenitalia. SAF ha recentemente inviato una missiva a Regione, Trenitalia e Comitato Pendolari Alto Friuli, con la quale ha comunicato che a fronte dei ritardi del servizio su ferro, i bus (specie quelli serali inerenti l’ultima corsa) potranno aspettare solo 10 minuti. Pertanto se il ritardo del treno sarà superiore, i bus della SAF non attenderanno il treno, di fatto facendo saltare la coincidenza e appiedando i viaggiatori diretti a nord di Carnia.
A detta di Palese vigendo l’obbligatorietà della tariffa integrata lungo la linea, il viaggiatore ha il diritto di poter usufruire del servizio completo. L’ing. Giaconia ha dichiarato che lungo la linea non esiste un servizio vettoriale integrato ma unicamente un sistema tariffario integrato tra SAF e Trenitalia. Palese ha altresì richiesto come vengono ripartiti i proventi della vendita dei titoli di viaggio lungo tale linea; l’ing. Giaconia ha risposto che Trenitalia subisce una perdita su tale linea, atteso che il 70% del ricavato dei biglietti viene incamerato da SAF, mentre il residuo 30% da Trenitalia, a prescindere dal vettore utilizzato dall’utente. L’ing. Giaconia ha ribadito che la questione è nata male ancora al tempo dell’entrata in esercizio della nuova ferrata Pontebbana e che vi è l’interesse di Trenitalia a risolverla, con un accordo che preveda una vera e propria integrazione modale tra vettori.
Anche l’Assessore Riccardi ha chiarito che la questione dovrà essere oggetto di una attenta valutazione affinché si possa garantire agli utenti il proprio diritto di mobilità e spostamento.

7).- Nuove biglietterie self service
Si è parlato poi delle biglietterie self service che non consentono l’utilizzo di moneta o contanti, ma solo il pagamento con carta di debito bancomat o carta di credito.
Andrea Palese ha evidenziato che lungo la linea Udine-Tarvisio il software installato sulle nuove biglietterie (installate per ora a Tricesimo S.Pelagio e a Tarvisio BV nel maggio scorso e a Gemona agli inizi di settembre) non prevede la possibilità di acquistare il titolo di viaggio integrato Trenitalia-Saf; titolo peraltro obbligatorio per viaggiare lungo la Udine-Tarvisio. Palese ha concluso che è inutile acquistare nuove biglietterie self service quando queste non sono in grado di emettere i biglietti, specie nelle stazioni sfornite di biglietteria con operatore e dove i punti vendita autorizzati sono distanti alcuni kilometri dalla stazione (es. Tarcento o Tricesimo). Secondo Trenitalia, le 55 nuove emettitrici automatiche saranno installate con la sola funzionalità carta credito o bancomat nei posti dove è più facile la vandalizzazione, mentre l’utilizzo della moneta sarà previsto nei posti ritenuti più sicuri.
Il software di queste macchine attualmente non è stato concepito per l’emissione di tariffe integrate.

8).- Chiusura dei bagni nelle stazioni
Sono state denunciate dai Comitati dei Pendolari con asprezza le chiusure in 5 stazioni dei wc (tra cui Gemona, Carnia e Tarvisio), ritenendo una questione di civiltà la loro riapertura. Andrea Palese ha segnalato che la giustificazione addotta da RFI in ordine alla chiusura dei bagni nelle stazioni con meno di 500 viaggiatori giornalieri è assolutamente falsa e pretestuosa, atteso non esiste alcuna normativa comunitaria al riguardo. La chiusura a detta del rappresentante è stata effettuata da RFI unicamente per motivi di costi, atteso che la pulizia dei bagni in questione era affidata a una cooperativa di servizi. L’ingegner Esposito ha preso nota della segnalazione, ha parlato della possibilità di affidare in comodato gratuito le stazioni minori ad associazioni locali a patto che si occupino del decoro e permettendo quindi anche la riapertura dei bagni.
L’assessore Riccardi ha sottolineato che decisioni unilaterali da parte di RFI sulla chiusura dei bagni a partire dal primo gennaio 2012 non sono certo un comportamento corretto da tenere.

9).- Questione Gemona Sacile
RFI ha detto chiaramente che non sono interessati a mantenere aperta la linea e che la frana è stata in sostanza un’occasione d’oro per procedere. L’ingegnere Esposito ha quantificato in circa un milione e 700 mila € il costo dei lavori di messa in sicurezza della linea necessari per il consolidamento del versante dove è occorsa la frana.
La dottoressa Laura Magris pendolare su quella tratta, ha chiesto di riaprire la linea, o almeno per ora per il tratto da Maniago a Sacile, ma l’ing. Esposito ha sostenuto che i costi per RFI sarebbero uguali alla sua totale riapertura e quindi non è possibile.
E’ stato inoltre chiesto di migliorare la comunicazione, vedi ad esempio i disagi conseguenti al cambio dell’appalto per il servizio di biglietteria, che ha comportato la sospensione del servizio con certezza presso l’Agenzia di Maniago ed il bar benzinaio di Montereale. Gli utenti non sapevano dove fare l’abbonamento e dopo alcuni giorni sono riusciti a farli ad Aviano.
L’Ing. Giaconia ed Esposito hanno espresso il loro disappunto sulla vicenda affermando di non esserne a conoscenza. Hanno poi avvisato che il disagio potrebbe ripetersi e che alcuni punti vendita potrebbero non erogare più il servizio in quanto sarebbe cambiata la rete di distribuzione. Eventuali comunicazioni sui nuovi punti vendita saranno affisse nelle stazioni ferroviarie.
La dottoressa Magris ha altresì sollecitato l’Assessore Riccardi a predisporre un’analisi seria dei costi e benefici per la riapertura ed effettiva utilizzazione della tratta.
L’Assessore Riccardi ha chiesto di essere informato nel più breve tempo possibile dei costi che RFI dovrebbe sostenere; l’assessore ha altresì comunicato che il 19 ottobre prossimo incontrerà l’AD di FS, Mauro Moretti. L’assessore ha ribadito che è intenzione della Regione FVG chiedere a RFI e in ultima istanza al Ministero delle Infrastrutture la cessione gratuita della linea per una sua gestione su base regionale.
Simone Sesta e Marco Chiandoni hanno esposto all’ingegner Esposito “come si uccide una linea, basandoci sugli orari FS del 1966 e del 1990: in questi ultimi gli orari, salvo il primo treno del mattino, erano talmente inutili da essere pensati per una futura soppressione della tratta!” Chiandoni con vigore ha sottolineato che Trenitalia non è abituata a fare marketing sul territorio: salvo i Frecciarossa e i treni di punta del gruppo FS, non si cerca di attirare maggiore clientela a bordo dei treni regionali, in quanto il contratto di servizio li ripaga già a sufficienza, sebbene la clausola contrattuale NET COST prevede che il fornitore del servizio che vada oltre il 35% di ricavi da vendita di biglietti, intaschi la percentuale superiore interamente. Ciò dovrebbe incentivare Trenitalia, ma in realtà si constata che non vi è nessuna campagna commerciale; tutto si basa unicamente sul contratto di servizio regionale.
In merito alla mancanza di attività di promozione da parte di Trenitalia, è intervenuto per una breve considerazione l’assessore Riccardi il quale ha fatto notare che il servizio transfrontaliero MI.CO.TRA. a cura della Regione FVG e della Regione Carinzia, pur nato con orari provvisori che non sempre permettono coincidenze da e per Venezia o Trieste e pur con la lamentata assenza di pubblicizzazione, nel solo mese di agosto ha registrato ben 3100 passeggeri circa.
I rappresentanti dei Pendolari hanno sostenuto che grazie all’attività dei Comitati e al fatto che in questi ultimi anni la questione ferrovie è stata oggetto di una seria campagna di sensibilizzazione pubblica, Trenitalia in Friuli Venezia Giulia ha potuto giovare di più clienti, grazie ad una pubblicità gratuita. A tal fine si sono fatti i seguenti esempi:
- fermata aggiuntiva a Buttrio del R 2825, grazie alle pressioni del Comitato Pendolari Nodo di Udine; - fermata aggiuntiva a Palmanova del R 2841;
- mantenimento del R 6024, ora R 6030 anche durante la stagione estiva, così anche per il regionale R 2860;
- riapertura della biglietteria di Gemona, fortemente voluta dal Comitato Pendolari Alto Friuli, che ha permesso di aumentare le vendite di biglietti;
Sono tanti gli esempi, ha continuato Marco Chiandoni che “da una parte ci rendono orgogliosi, dall’altra ci fanno dubitare della volontà di Trenitalia di voler gestire il ferro e di volersi orientare verso la gomma (le esperienze di Veneto e Toscana fanno pensare, visto che Trenitalia ha costituito una società chiamata Busitalia)”.
I rappresentanti dei pendolari hanno poi contestato con fermezza alcune dichiarazioni dei responsabili di FS, come di seguito indicate:
- le mancate coincidenze tra i treni Freccia e regionali alla stazione di Venezia Mestre: il problema, a detta dell’ing. Giaconia pare insormontabile. Per i Comitati basterebbe invece molto poco per trovare delle soluzioni ma i Freccia e l’orologio di Mestre sembrano dei dogmi di fede;
- tempi di percorrenza da diminuire sulle tratte regionali in previsione dell’arrivo del nuovo materiale rotabile: è stato segnalato che diversi treni sostano lungamente nelle stazioni intermedie in cui arrivano spesso con alcuni minuti di anticipo;
- assurdità di alcuni orari come l’arrivo a Udine del R. 2464 alle 16.04 e la simultanea partenza del treno per Carnia: anche in questo caso non si capiscono quali siano gli ostacoli che impediscono la coincidenza tra i due treni.

10).- Penali contrattuali anno 2011 e loro utilizzo
 I Comitati Pendolari hanno altresì chiesto di quantificare l’importo delle penali contrattuali che Trenitalia dovrà pagare alla Regione FVG per i disservizi accertati nel corso dell’anno 2011, nonché come intenda utilizzarle
L’Assessore Riccardi ha comunicato che le penali contrattuali ammontano a 500.000 euro e saranno utilizzate per aumentare il comfort delle stazioni. Con l’importo delle penali la regione intende migliorare i servizi presenti in stazione (servizi igienici, biglietterie, oltre che per l’installazione di nuovi punti informativi).

CONCLUSIONI L’incontro è durato 3 ore e ha visto numerosi momenti di tensione tra i rappresentanti dei pendolari, la direttrice di Trenitalia ing. Giaconia, e con l’ing. Esposito di RFI. Ovviamente non si tratta di questioni personali, ma di un’incapacità da parte dei dirigenti di FS a voler vedere e capire i punti di vista dell’utenza.
Contrariamente alle attese, l’incontro questa volta non ha fruttato risultati immediati, salvo per quanto concerne la questione dell’utilizzo delle penali da parte della Regione.
A fronte di osservazioni pertinenti, logiche e fatte anche da persone qualificate, abbiamo spesso riscontrato un comportamento di insofferenza di Trenitalia, tendente ad aggredire i vari componenti dei Comitati presenti, volti quasi alla loro delegittimazione. Questo atteggiamento, che riteniamo inaccettabile è dato da una evidente difficoltà aziendale a voler cambiare mentalità e organizzazione di lavoro. Nonostante ciò, i Comitati Pendolari compatti ribadiscono la bontà del Tavolo di Lavoro, il quale grazie all’impegno della Regione FVG ha permesso in questi ultimi anni una sensibilizzazione pubblica della questione ferrovie. Grazie a ciò si è avuto un miglioramento degli standard qualitativi del servizio: tale è testimoniato dall’investimento effettuato sui nuovi treni CAF commissionati dalla Regione, dall’avvio del progetto transfrontaliero MICOTRA Udine-Villach, o ancora delle sollecitazioni che hanno portato all’investimento da parte di RFI ad oltre 2 milioni di euro per la riqualificazione delle pensiline della stazione di Udine.

lunedì 15 ottobre 2012

Riaperti i servizi wc a San Giorgio di Nogaro

E’ certamente una bella notizia per i tanti pendolari che quotidianamente usufruiscono la stazione di San Giorgio di Nogaro, che dal primo gennaio si era vista chiudere i servizi wc da RFI Spa, proprietaria della struttura, sulla base di una inesistente normativa europea, che imponeva la chiusura dei servizi nelle stazioni con transito inferiore di 500 viaggiatori al giorno.
Stessa sorte era toccata anche a Gemona, Carnia, Tarvisio Boscoverde e San Giovanni al Natisone.
In realtà RFI non ha mutato il suo atteggiamento, anzi, continua a fare orecchie da mercante e prosegue in maniera insensibile l’opera di tagli indiscriminati ai servizi di stazione, ritenendoli meri costi di gestione.
La soluzione adottata a San Giorgio di Nogaro è infatti quella “suggerita” da RFI anche all’ultimo incontro del Tavolo di Lavoro dell’8 ottobre, ove il suo rappresentante, ing. Esposito, ha manifestato l’intento dell’azienda di cedere in comodato gratuito la gestione dei servizi wc a privati, associazioni o enti locali.
Tale presa di posizione è stata duramente contestata dai rappresentanti dei Comitati dei Pendolari, offesi da un siffatto indirizzo aziendale, ritenuto irrispettoso e disinteressato nei confronti degli utenti del FVG.
Se la prima azienda ferroviaria italiana deve ridursi a chiedere aiuto al volontariato per l’apertura e la pulizia di 5 servizi igienici, non possiamo immaginare come possa gestire gli altri servizi di sua competenza
E’ di tutta evidenza che il mondo e la società siano mutati considerevolmente in questi ultimi anni: le stazioni un tempo garantivano al viaggiatore la possibilità di acquistare i titoli di viaggio, servizi wc, panchine e magari anche un tetto la notte a chi non c’è l’aveva
Oggi le grandi stazioni sono state trasformate in discutibili centri commerciali senza panchine, che hanno man mano tolto gli spazi un tempo dedicati ai servizi tradizionali di stazione. Le stazioni medie e piccole sono invece inpresenziate e in alcuni casi non c’è neppure la possibilità di acquistare il biglietto perché mancano persino le biglietterie; i bagni sono chiusi o inagibili e gli edifici vengono chiusi la notte per paura di vandalismi o quant’altro.
La soluzione che auspichiamo? Che torni il buon senso !!!

venerdì 12 ottobre 2012

Sciopero 13 e 14 ottobre

Nuovo sciopero dei treni contro i tagli e contro la sottoscrizione e applicazione del contratto nazionale di lavoro nei giorni 13 e 14 ottobre, sabato e domenica, che andrà ad impattare sia sulle corse nazionali che sulle corse regionali nonostante vengano risparmiati, almeno parzialmente, i pendolari.
Lo sciopero del trasporto passeggeri è stato indetto dalle 21 di sabato 13 ottobre alle 21 di domenica 14 ottobre dai sindacati Usb Lavoro Privato e Macchinisti Uniti (Orsa Settore Macchina) ed è per questo motivo che Trenitalia ha fatto sapere che circoleranno praticamente in maniera regolare i FrecciaRossa, i FrecciArgento e i FrecciaBianca oltre al 90% dei treni nazionali di Trenitalia.
I problemi più grandi si rileveranno, a quanto pare, sui treni regionali ma in realtà stando al contratto di servizio di Trenitalia l'azienda proprio nel fine settimana non deve garantire i servizi minimi di trasporto che sono invece previsti durante i giorni feriali per cui probabilmente le limitazioni e i problemi saranno meno del previsto.
Come accade sempre, Trenitalia ha attivato il Numero Verde gratuito 800892021 e maggiori informazioni sullo sciopero possono essere richieste presso le biglietterie e gli uffici assistenza delle stazioni e presso le agenzie di viaggio convenzionate; sul sito Trenitalia.com sono riportati i dettagli relativi ai treni in circolazione con informazioni aggiornate per quel che riguarda ritardi ed altri problemi connessi con lo sciopero mentre sul sito dell'Orsa si trovano le informazioni, regione per regione, relative ai treni in sciopero.
I sindacati Orsa e Usb protestano contro il contratto nazionale che a dir loro contiene norme fortemente peggiorative della condizione dei macchinisti con aumento dell’orario medio settimanale, aumento dell’orario di lavoro giornaliero e notturno, riduzione delle ore di riposo settimanale, diminuzione delle ore di riposo giornaliero tra un turno e l’altro e la prospettiva di arrivare alla pensione a non meno di 67 anni.
Da ieri, giovedì 11 ottobre, è in atto lo sciopero del personale della divisione Cargo di Trenitalia che durerà fino alle 21 di oggi.
Ricordiamo che il 29 ottobre i mezzi si fermeranno in tutta Italia per un nuovo sciopero proclamato a livello nazionale da tutte le sigle sindacali.

martedì 9 ottobre 2012

Ferrovie: Riccardi, Regione valuterà acquisizione Gemona-Sacile

Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa della Regione FVG relativo all’incontro del Tavolo di Lavoro di lunedì 8 ottobre.
Se Rfi e Trenitalia non riusciranno a garantire il funzionamento della linea Gemona-Sacile, la Regione si impegnerà per farlo in autonomia “perché – ha affermato l’assessore alla Viabilità del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, nel corso di una riunione a Udine durante la quale i comitati dei pendolari hanno esposto le loro lamentele – questa linea ha un forte impatto socio-territoriale che non dobbiamo e non possiamo permetterci di trascurare”. Non solo Gemona-Sacile, comunque, perché è emerso chiaramente come ci si trovi a fare i conti con stazioni senza più servizi che vanno invece garantiti, un parco rotabile da innovare, una comunicazione all’utente tuttora carente che deve invece essere effettuata in maniera diretta e capillare e un’integrazione vettoriale tra rotaia e gomma da concretizzare al più presto. Sono queste le criticità e le relative richieste che Riccardi ha presentato a Trenitalia ed Rfi al fine di venire incontro alle necessità contingenti. In particolare, relativamente alla linea Gemona-Sacile non operativa dallo scorso luglio, l’assessore ha pienamente condiviso le lamentele dei comitati, indignati dalla giustificazione meramente economica (costo di ripristino post-frana quantificato in circa due milioni di euro) per la mancata riapertura della tratta e decisi a portare avanti una lotta considerata essenziale per la sopravvivenza di una parte della comunità regionale.”
Segnaliamo di seguito il link dell’articolo di oggi pubblicato dal Messaggero Veneto a firma di Alessandro Cesare relativo alla riunione

mercoledì 3 ottobre 2012

Il Comitato si dissocia da quanto pubblicato

Con la presente ci dissociamo da quanto riportato nell’articolo pubblicato nella giornata di martedì 2 ottobre dal Messaggero Veneto a firma di Martina Milia “Treni ancora in tilt, pendolari esasperati”. L’articolo riporta notizie parziali e non corrette, nonché dichiarazioni non riferibili a nessun componente dei Comitati Pendolari regionali. A tal fine precisiamo che la dichiarazione indicata nel sottotitolo “Utenti sul piede di guerra, salta il confronto con la Regionerisulta assolutamente falsa, nonché foriera solo di interpretazioni strumentali.
Precisiamo pertanto che:
1) i disagi registrati ieri mattina lungo la linea Venezia-Udine sono stati purtroppo solo gli ultimi di questo ultimo periodo, che ha visto incrementare l’indice di soppressioni e di puntualità dei treni, peraltro dopo 6 mesi di netto miglioramento del servizio.
2) La riunione del Tavolo di Lavoro dei Pendolari fissata per lunedì 1 ottobre con Regione FVG, Trenitalia e RFI è saltata ancora venerdì scorso per improrogabili impegni dell'Assessore Riccardi. L’incontro è stato rinviato a lunedì 8 ottobre alle ore 18.00.
3) I Comitati dei Pendolari regionali che siedono al Tavolo di Lavoro non sono assolutamente “sul piede di guerra”, ma stanno dialogando fattivamente con le altri parti, tanto che RFI lunedì siederà per la prima volta al Tavolo, come richiesto dai Comitati.
Tante volte la stampa ha dato ampio risalto alle nostre iniziative o alle nostre denunce e di un tanto ringraziamo le testate, che con professionalità e senso civico hanno concesso spazio per sensibilizzare l’opinione pubblica in ordine alle problematiche del servizio ferroviario regionale.
Dopo tanti anni di mera protesta e di "muro contro muro", il Movimento dei Pendolari risulta rappresentato  - per la prima volta - ad un Tavolo di Lavoro, nell’ambito del quale si è venuto a creare un clima collaborativo e produttivo di risultati in favore dell’utenza, come provato dai miglioramenti qualitativi del servizio degli ultimi 2 anni.
Al fine di evitare inutili strumentalizzazioni di sorta, chiediamo ai giornalisti di controllare con più puntiglio le proprie fonti, non pubblicando notizie parziali, che possono recare grave pregiudizio alle ragioni dell’Utenza rappresentata, Comitato Pendolari Alto Friuli